martedì, ottobre 30, 2007
Che spreco..
Chi vede questa foto può pensare che sto scrivendo un post su un mio fidanzato.
Niente di più sbagliato.
Di certo la foto rappresenta un bel ragazzo, 27 anni, un viso solare e simpatico.Proprio un gran bel giovanotto.
Ebbene, questo pezzo di figliolo è Don Marco.
Si, proprio un prete.
Sapete benissimo la mia avversione per la Chiesa ed i suoi "dipendenti", diciamocelo chiaro, non li sopporto ed in tutto quello che gira loro intorno vedo solo sporcizia e male.
L'altra sera, però, mi sono imbattuta in una trasmissione con la ex iena Pif. Trasmissione che presentava, appunto, don Marco. Un prete che parla ai giovani, che nella sua messa mette Vaffanculo di Masini o Diamante di Zucchero, che gira per i pub a conoscere ragazzi e raccontare il Vangelo alla sua maniera.
Sono rimasta sorpresa e stupita nel vederlo rapportarsi ai suoi coetanei, parlare della castità ed affermare che appena presi i voti vedeva le donne come triplicate solo perchè non poteva averle, che tutte le sere che rientra in Chiesa ringrazia Dio perchè ha resistito alle tentazioni un altro giorno.
Non so se è ancora così, ma pare che il Vaticano l'abbia allontanato da Padova e l'abbia mandato a Roma. Mi chiedo, perchè.
Era amato dai parrocchiani, i giovani affollavano la sua Chiesa e molto probabilmente aveva trovato la strada giusta giusta per raggiungere il cuore dei ragazzi. Forse faceva troppo del bene? Dal canto mio, trovo sprecato che una ventata di simpatia ed euforia come Marco abbia deciso di indossare quell'abito. Senza mancare di rispetto a nessuno trovo che essere prete non faccia di più che aiutare gli altri tutti i giorni.
Pensiamo a don Sante, padre Fedele, preti per modo di dire che non fanno altro che rafforzare la mia idea di Chiesa ipocrita e disgustosa.
Ma poi, veramente il bel Marco riesce a non cadere mai in tentazione, carino com'è e con tante ragazze che gli girano attorno? E se fosse, sarebbe tanto sbagliato? Per come sono fatta io si, credo che un prete oltre a non lavorare, a campare coi soldi degli altri, a qualcosa deve pur rinunciare. In ogni caso, quando vedo un giovane come lui con quel colletto bianco, non posso far altro che intristirmi. Ma come si può pensare di prendere i voti con quello che si sente dire della Chiesa! Ahh, Marco Marco, ho anche trovato il tuo blog. Ma sei veramente un divo! Dategli un'occhiata, e ditemi cosa ne pensate.
Dobbiamo credergli?



 
posted by Sara Sidle at martedì, ottobre 30, 2007 | Permalink | 36 comments
venerdì, ottobre 26, 2007
Gigino? Why not?


Ebbene, dopo le vicissitudini dovute al maledetto Inps mi sono resa conto che disperarsi non serve a nulla.
Ma si, ho sopra la testa un capestro, ma anche se mi strappo i capelli non risolvo un granchè. Ho deciso di pensare positivo, o almeno porto avanti la mia teoria : dove arrivo, bene, per il resto..speriamo nel cielo.
Che dire di più, le mie entrate sono quelle che sono, le uscite, molte di più delle entrate, l'unica soluzione sarà quella di andare dal mio acerrimo nemico Sig. Inps e descrivere la situazione. Vabbè, mi toccherà mettere in vendita un rene, ma, di pipì ne faccio parecchia, forse anche con uno me la caverò..
Di una cosa sono certa, in tutta questa vicenda drammatica, voglio essere arrestata da lui.
Si, quel tronchetto d'uomo, Gigino il bello, l'uomo col grifo più intrigante d'Italia.
Voglio sia lui a mettermi le manette ai polsi, magari anche legata ad un bel lettone.
Ecco, forse solo con lui sarei disposta a tutto per pagare il malefico Inps!
Di chi sto parlando?
Ma logico, del mio caro e amato Luigi de Magistris, il magistrato più sexy che ci sia.
Diciamocela chiaramente, sono una single in un momento difficile, caspita, posso almeno scegliere di che morte morire! Ed io scelgo Lui.
Caro de Magistris, salvami tu. A te sarei disposta a confessare l'inconfessabile, potrei anche affermare che pagare l'Inps è una cosa giusta. Ma solo a te, dopo una perquisizione accurata ed un interrogatorio con un romantico faccia a faccia.
Certo, tutto sempre se Mastella non lo trasferisce nel paesino più sperduto dell'Aspromonte...
Che volete farci, in ogni situazione tendo sempre a cercarmi un fidanzato..L'abitudine di una single per forza!
Dopo questa serie di vagheggi volevo ringraziarvi di cuore per i commenti lasciati da Miss, siete davvero degli amici, e se la mia love story con Gigetto avrà un seguito, tranquilli, se avete qualche multa, ci pensa lui!

 
posted by Sara Sidle at venerdì, ottobre 26, 2007 | Permalink | 22 comments
giovedì, ottobre 18, 2007
ipocrisia canaglia

E' vero, i tempi cambiano e cambia anche il modo di comunicare.Ci sono degli atteggiamenti, però, che non riesco a capire.
Premetto che mi ritengo una donna della vecchia scuola, ossia, abituata, quando parlo con gli altri, ad avere un certo tipo di atteggiamento.
La definirei ,educazione.
Credo che questa parola sia ormai scomparsa per lasciare il posto ad un suo nuovo sinonimo: ipocrisia.
Dalla tv al quotidiano, è in ascesa una continua smania di protagonismo. Essere veri fa personaggio e tutto sembra concesso. Distruggere qualcuno, ferirlo, ormai è lecito nel nome della libera espressione del proprio io.
Non ho capito quando è avvenuto il cambiamento, ma sembra che la nuova usanza sia quella di dire tutto ciò che più ci piace, meglio se spiacevole, accompagnato da un "io parlo così perchè sono vera".
Ma vera de che!
Facciamo un esempio banalissimo e se vogliamo anche stupido. Se qualcuno mi chiede un parere su una cosa, oppure leggo in un blog qualcosa sul quale non sono d'accordo, la mia opinione sarà sempre discordante, ma specificando però che ognuno può vederla o pensarla come vuole. Senza salire sul pulpito.
La nuova versione, invece, si perde in poche ciance e si riassume in un sonoro "mi fa schifo!", ancor meglio, se accompagnato da un giudizio quasi insindacabile.
Ma da quando la maleducazione, la mancanza di rispetto è divenuta una dote?
Abbiamo l'evidenza sotto gli occhi con il telefilm "House", osannato da tutti come un personaggio non falso e che dice sempre quello che pensa. Chissà se tanta sincerità sarebbe altrettanto gradita qualora il povero paziente fosse un nostro parente prossimo. Forse questa stessa schiettezza farebbe leggermente girare le palle?
Ritengo sia giusto dire sempre ciò che si pensa, ma perche non poterlo esprimere con un occhio di riguardo per le persone che abbiamo di fronte?
Siamo pieni di anime "vere", pronte a dirtene di tutti i colori in nome di una sbandierata sincerità.
Non fa piacere trovarsi di fronte un mare di parole che feriscono come lame.
Credetemi, ho provato da piccola sulla mia pelle, la sincerità di un ragazzo, e sono stata piena di complessi per anni.
Va bene la schiettezza a tutti i costi, ma un filino di tatto ogni tanto, sarebbe sentitamente gradito..

 
posted by Sara Sidle at giovedì, ottobre 18, 2007 | Permalink | 19 comments
martedì, ottobre 16, 2007
Uno due tre, caco io e puzzi te!
Oggi voglio fare due chiacchiere su una stanza della casa, troppe volte ghettizzata.
Il gabinetto.
Ma non voglio fermarmi qui, voglio osare e volare dove volano le aquile, voglio parlare di cacca e di scurregge.
Ebbene si, non abbiamo più tabù riguardo al sesso, ma se parliamo di feci ed aria ridacchiamo o addirittura ci vergognamo.
Come mai?
Per quel che mi riguarda, adoro le stanze da bagno. Quando ero bambina, mia mamma conosceva tutti i bagni, dei cinema, dei bar, dei parchi giochi, dello zoo. Colpa mia. Da piccola se mi emozionavo o agitavo dovevo sempre far pipì. Mi ricordo che in un lasso di 35 Km mi sono fermata in 4 bar!
Ma non è solo per quello che amo le stanze da bagno. Al piano terreno di casa mia ho un piccolo bagnetto tutto rosso, sempre nella mia infanzia mi piaceva nascondermi lì e addirittura ne volli fare anche un tema a scuola con titolo "Qual'è la stanza che ami di più".
Voglio proseguire dicendo due parole sulla cacca.
Sono una dipendente da Agiolax, un lassativo alle erbe, questo per dirvi che il mio rapporto con la sostanza incriminata non è dei migliori, ma esiste una cosa che mi rilassa tantissimo: il cruciverba.
Con quello, il mondo mi sembra più roseo e mi rilasso più di mille candele e oli profumati. Naturalmente l'enigmistica con le soluzioni! Guai se non ci sono, altrimenti che relax è?
Ebbene, credo che tutti voi abbiate il vostro segreto nell'intimo del bagno, le vostre abitudini. Avete il coraggio di raccontarle?
Di raccontare fatti scomodi come una scurreggia scappata in un momento sbagliato?
Diciamocela proprio tutta, questo è davvero un post di merda..e scusate il francesismo!
 
posted by Sara Sidle at martedì, ottobre 16, 2007 | Permalink | 26 comments
mercoledì, ottobre 10, 2007
Porche con le ali
Permettetemi di dirlo, essendo io una di loro, ma è sempre più evidente che le donne siano tutte puttane.
Affermazione forte, lo so, ma quello che ho visto oggi in tv me ne ha dato la conferma.
Guardo sempre il programma della De Filippi "Uomini e donne", non ho nessuna stima delle persone che lo animano, ma il pomeriggio scorre meglio a tv accesa.
Oggi però, una corteggiatrice mi ha destabilizzato.
Una ragazza di vent'anni reduce da una esterna con lo sfigato Luca Dorigo si è sentita in diritto di moralizzare contro un'altra "suora" colpevole di aver fatto sesso, in tempi passati, con altri tronisti (collezionista?). Le parole di sdegno sono volate, con affermazioni accusatorie e bigottismo fuori luogo. Tutto sarebbe stato nella norma se non fosse che, usciti dall'argomento, la De Filippi, ha chiamato in causa proprio la suddetta ventenne avvelenata.
Ebbene, si è scoperto che questa ventenne corteggiatrice ha un figlio di 8 mesi ed è sposata. Il corteggiamento al tronista avveniva con il beneplacido del marito.
Sono rabbrividita, primo per la figura di merda fatta dalla giovane e poi nel pensare a quali stratagemmi arrivano le donne per stare in tv. Mariti, fidanzati compiacenti, Famiglie che non si impongono per evitare alle figlie certe figuracce. Insomma, uno schifo.
Ma non solo nella trasmissione della Maria nazionale, le donne fanno una pessima figura. Sempre più ragazze decidono di concedersi, sotto il nuovo nome di Escort (un tempo le chiamavano puttane di lusso..) , per non perdere un certo tenore di vita. Una bella auto, vestiti firmati, profumi costosi e la frequentazioni di posti notoriamente vip.
Ragazze, ma cosa ci sta succedendo?
Il mondo dello spettacolo vale così tanto.
Apparire è l'unica cosa che conta.
Allora è proprio vero che il nuovo modello di noi donne è la Gregoraci.
Sapeste quante ragazze cosidette perbene arrotondano per non far mancare nulla alla famiglia, per far girare il marito col macchinone, per mandare i figli alla scuola privata.
A me queste cose non vanno proprio giu.
Abbiamo lottato tanto per avere rispetto, indipendenza e poi ci riduciamo a venderci per un profumo? A cosa sono servite tutte le battaglie femministe (non che io lo sia). Non esistono più valori, i figli, che ci tengano lontane dalla luce della ribalta, dallo scintillio di una vita sfavillante ed agiata.
E' tutto davvero basato sui soldi?
Stesse parole di disistima per questi uomini (termine non molto appropriato) che vivono appoggiando atteggiamenti vergognosi da parte delle loro donne.
Spero che cambino i modelli, che la vita torni ad essere vissuta per quello che è non per quello che dovrebbe dare.
Alla fine, e non vorrei sentirmi definire "antica", le donne dovrebbero tornare più a fare le mamme che le veline. Una brutta cosa se pensiamo al passo indietro che abbiamo fatto.

 
posted by Sara Sidle at mercoledì, ottobre 10, 2007 | Permalink | 34 comments
martedì, ottobre 09, 2007
In vetrina

Se c'è una cosa che non sopporto, sono le vetrine dei fotografi.
Per l'amor di Dio, non ho nulla contro questi bravissimi professionisti, ma una cosa, anzi due, non mi vanno giù.
Le fotografie esposte degli sposi e quelle dei bambini.
Mi sono sempre chiesta il significato di tali immagini, mediamente tutte uguali, col tramonto, in bianco e nero, tra i fiori, lei che guarda l'infinito e lui che la fissa, lui che guarda la fotocamera e lei che guarda sempre l'infinito.
Perchè, mai a nessuno viene in mente di fare delle semplicissime foto della cerimonia, del pranzo con gli amici, i parenti, tutte nella più assoluta normalità. Invece no, non contenti dell'album mappazzone da, poi, propinare ai soliti disgraziati, si osa ancora di più. Si va in vetrina.
In moltissimi negozi troviamo quei visetti romantici in versione poster, scherzosi, ma pur sempre innamorati. Non avrei mai il coraggio di espormi alle pubbliche ingiurie, le prese di culo..ma io non sono una sposa felice..purtroppo..
L'altra cosa, a parer mio da abolire sono le foto dei bambini fatte in studio, magari in pose o abbigliamenti non adatti a loro. Non sono riuscita a trovarne nessuna in rete, ma vicino casa mia spiccano da diversi mesi le foto di una bella bambina bionda, in costume, mani sui fianchi e faccetta da aspirante modella. Vogliamo continuare con le immagini di piccoli fanciullini mezzi nudi? Nulla di tutto ciò sarebbe sconveniente se non fosse che ci lamentiamo dei pedofili e poi esponiamo le foto dei nostri figli mezzi nudi e ammiccanti. Ecco, quelle le toglierei al più presto. Non diamo adito a certi "malati" di gioire dall'esposizione inutile di certe fotografie. Parliamo sempre di difendere i bimbi e poi li troviamo esposti dovunque.
Ma non diamo la colpa ai poveri fotografi, c'è tanta voglia di apparire, forse per far vedere la propria felicità, il proprio amore, ma a volte queste gioie sarebbe meglio godersele con i veri amici e le persone a noi care.
Di sicuro, preferisco una coppia di sposini in tutte le salse che una trippina all'aria di una probabile Little Miss Sunshine!
I bambini lasciamoli a giocare, che è meglio.










 
posted by Sara Sidle at martedì, ottobre 09, 2007 | Permalink | 15 comments
lunedì, ottobre 01, 2007
Ris di Parma scemi del crimine
Non potevo, sotto questo bombardamento mediatico, causato dalla morte della povera Chiara Poggi, lasciarmi scappare l'occasione per dire la mia sui Ris di Parma.
Permettetemi di farlo col sorriso, anche se onestamente ci sarebbe ben poco da ridere.
Ho sempre avuto la convinzione che il colonnello Garofano, fosse un vero buono a nulla. Sempre più spesso ci troviamo di fronte ad omicidi irrisolti, e mentre nel nostro laboratorio di Las Vegas, li smascheriamo tutti, qui in Italia, i Ris, i "famosi" Ris, non ne fanno una giusta. Il caso di Samuele Lorenzi, di Simonetta Cesaroni,di Chiara Poggi e quanti altri che adesso non mi sovvengono. Ma di certo, tutti irrisolti.
Quando li vedo arrivare sulla scena del crimine, mascherati come preservativi nell'adempimento del proprio lavoro, penso: questi si che sono professionisti. Noi con Grissom andiamo liberi da tute e cellophane. Capelli al vento e orme libere. Loro no.
Si avvalgono di mezzi ultramoderni, ripassano la scena del crimine anche dopo 16 anni, la studiano, estrapolano prove ematiche da qualsiasi cosa. Non facciamo caso se poi un gatto sulla scena del crimine scombina loro tutti i risultati. Studiano e cercano, tra chi ha la faccia meno simpatica o chi si trova troppo spesso nei paraggi, il colpevole.
Tanto per rimarcare la sua bravura, il nostro esimio colonnello Luciano Garofano, scrive pure un libro, "Delitti imperfetti".
Un libro che "offre al lettore un punto di vista unico e inedito: il punto di vista 'interno' del capo di una squadra di investigatori ". Così pensa questo pover'uomo che, convinto da un caso risolto, ha creduto di diventare il Grissom italiano.
Ahhh, poveri Ris, tanta buona volontà, ma scarsi risultati. Ma poi mi chiedo, possibile che nessuna prova sia inconfutabile? Possibile che ogni traccia che trovano venga subito smontata da qualche altro perito?
E, infine, fatemela dire tutta. Garofano non è certo sexy come il mio Gilly (Gil Grissom)!
Comunque, una domanda mi frulla nella testa: di questi tempi la maggior parte degli omicidi resta irrisolta. Ma allora sono gli assassini che sono divenatti dei geni e sanno mettere in atto omicidi perfetti, o sono i Ris che sono degli emeriti ciuchi?





 
posted by Sara Sidle at lunedì, ottobre 01, 2007 | Permalink | 37 comments