Tanto per spiegarmi meglio, parto dall’inizio.
Nell’età adolescenziale sono sempre stata circondata da amiche, più o meno vicine, ma tutte con l’unico pensiero di quale ragazzo ci filava o meno.
Col crescere, l’apertura del mio negozio, e la rispettiva caduta negli inferi, tutta la cerchia di amiche si è piano piano dissolta.A parte naturalmente quelle vere!
Mi sono così accorta che nessuno aveva voglia di sentire le mie tristi vicende, e tantomeno rompersi le scatole stando intorno ad una ex ragazza spensierata e benestante.
E’ così che mi sono abituata a non parlare più di me, o almeno a non raccontare a nessuno i miei sentimenti, i miei desideri, le cose che mi accadono.
Ero stufa di vedere sguardi persi e, alla minima occasione, il discorso svoltare dai miei guai finanziari alle storie drammatiche amorose dei miei interlocutori.
Mi sono così impegnata nell’evitare agli altri tutto quello che mi riguardava e di parlare solo di sciocchezze o cose riferite alle stupidaggini giornaliere.
Questo però ha portato ad avere, a volte, argomenti limitati e di conseguenza, terribili silenzi.
Li odio e quando mi trovo in un attimo di pausa vado nel panico. E’ così che inizia la mia fustigazione..si, perché in quei momenti mi parte sempre la solita frase boomerang: ma a te come vanno le cose, raccontami.
E’ come se una diga si aprisse. Tutte le persone che mi trovo di fronte iniziano a parlare a ruota libera di se, della propria vita, relazioni, lavoro, guai e chi più ne ha più ne metta. Ed io lì, ad ascoltare con interesse.. si, perché oltretutto non riesco a staccare l’audio, mi sembra che si veda dalla mia espressione che non ascolto, mi vergogno e seguo con interesse tutti i discorsi che mi si rovesciano addosso.
Inizià così, per gli altri, l’abitudine di essere ascoltati e le poche volte che provo a dire io qualche fatto personale, l’occhio di chi ho davanti spazia nel vuoto e arriva sempre la stessa frase: ma senti…ma dimmi te…mah..
Un chissenefrega sarebbe lo stesso..
Oggi mi chiedo come mai i cazzi miei non fregano mai a nessuno. Certo, ora la vera Sara la devi voler scoprire, perché non sono più abituata ad aprirmi, ma sarebbe un sogno circondarmi di gente che insiste nel voler sapere di me, dei miei gusti, delle mie voglie, ma più che altro che non mi distrugge con quelle frasi laconiche ed evidentemente di disinteresse che ho sopracitato.
Lo stesso vale per i maschietti che ho incontrato, credo che troverò l’uomo della mia vita quando mi accorgerò che mi conosce come le sue tasche.
Forse è per questo che sono sola?
Comunque devo smetterla di chiedere degli altri, devo insistere a parlare di me.
Ma ora ditemi se anche a voi succede la stessa cosa….ehm..ma che per caso ho rilanciato il boomerang?
Naturalmente sto scherzando!