mercoledì, gennaio 30, 2008
Un uomo da buttare
Mi trovo in una stanza avvolta dall'odore di cipolla. Più tipo camera a gas che altro. Quell'adorabile verdurina sta cuocendo a tutto gas per incontrarsi con i suoi amici involtini.
Scrivo, nel frattempo, mi sono detta, ma non sapevo con chi rifarmela.
Poi, improvvisamente, mi sono ricordata di lui.
Dell'uomo, a mio parere, più cattivo di Italia.
Albano.
Si, ne sono quasi certa.
Lo avete visto ieri sera a "Striscia la notizia"? Riporto, appunto, il vergognoso video, e mi domando come mai, data anche la sua partecipazione al programma Rai "Uomo e gentiluomo", trasmissione che vuole tirar fuori una dote che l’uomo dovrebbe possedere, quella di gentiluomo, non lo buttano fuori in malo modo.
Ricordo l'esilio che hanno dato al Ceccherini per la bestemmia. Che uno schiaffo ad una donna sia meno grave?
A parer mio assolutamente no.
Quando accadono casi del genere sembra quasi che in tv la violenza, sia verbale che fisica nei confronti delle donne sia un po' minimizzata. Ricordate il modo rissoso e violento che aveva Milton nei confronti di Floriana nella trasmissione "La Fattoria" di due anni fa?
Anche lì nessuno disse nulla. Vedere un ragazzone urlare in faccia, spintonandola pure,ad una donna è stata un'immagine orribile. Lo stesso sentimento c'è stato per il contadinello Albano.
Parliamo sempre della violenza sulle donne, sentiamo di continui casi di molestie e maltrattamenti domestici e non, poi, la nostra amatissima tv, tanto morigerata e pronta a difendere bambini e Chiesa, fa passare sottotono un fatto del genere.
Riguardo Albano, non sono rimasta stupita più di tanto. Non per nulla è reduce da due rapporti falliti in malo modo. E' finita l'epoca della "Felicità" con Romina e gli sfizi con la Loredana..Forse dovrebbe guardare meglio le figlie, sempre libere, e anche un po' sciocchine!
Perciò signore e signori che amate il caro Alby, non avvicinatevi troppo, perchè va bene "felicità è un bicchiere di vino.." si, ok, ma levategli il fiasco!




 
posted by Sara Sidle at mercoledì, gennaio 30, 2008 | Permalink | 31 comments
giovedì, gennaio 24, 2008
Vade retro, giovinetta !

In questi giorni mi sono imbattuta nel trailer del film di Federico Moccia “Scusa ma ti chiamo amore”
Onestamente sono rimasta basita.
Mi sono chiesta: ma visto come crescono in fretta le ragazzine, sarà il caso di far credere loro che frequentare uno che ha il doppio della loro età è una cosa bellissima?
Ci preoccupiamo tanto della pedofilia, delle ragazze che sempre più spesso cadono in mani di uomini poco raccomandabili, spinte da miraggi di fama o solo voglia di sembrare grandi, e poi l’idea che una ragazzina di 17 anni si innamori di uno di 37 la facciamo sembrare una bellissima favola rosa.
Certo, può succedere, ma non tutte hanno la fortuna di trovare il bel Raul Bova, uomo dolce e innamorato.
A molte capita l’adulto scaltro, quello raggiratore, approfittatore, e chissà che altro.
Ricordo che anche nel film “Il tempo delle mele 2” la protagonista provava ad uscire con un ragazzo più grande, scontrandosi subito con la diversità dell’eta, tornando poi sui suoi passi preferendo il giovane Pierre Cosso.
Ecco, questo mi sembra il giusto approccio da tenere, se vogliamo accostare un’adolescente ad un adulto. Non ho visto il film, e magari mi stupirò, rendendomi conto che anche quella cima di Moccia la pensa come me, ma già la scelta del protagonista e la recensione che ho letto qui, non mi rassicurano un granchè.
Dobbiamo decidere cosa vogliamo per i ragazzi, non possiamo far loro credere che nell’età più difficile, “innamorarsi” di qualcuno che ha il doppio della propria età sia l’atteggiamento giusto. Non per moralità, ma perché non si possono vedere ragazze di 17 anni più sveglie di noi quasi 40 enni!
O almeno, non possiamo imbastire, sopra una situazione che dovrebbe essere improbabile, una bellissima favola rosa.
A volte nella testa di una diciassettenne l’idea di trovare un Bova de noantri può costare caro, e su questo, il genio di Moccia dovrebbe farci un pensierino, sia che il film finisca in maniera reale o da fumettone.La cosa buffa, è che l’hanno pure trasmesso in un liceo, e nessuno si è stupito o ha provato a pensare quali sogni potrebbe stuzzicare nelle giovani di oggi..
Non voglio passare per moralista, ma onestamente non concepisco il mettere bollini alla tv, dividere i libri in narrativa giovanile e non e poi far credere che il film in questione possa rappresentare una situazione di vita normalissima.
La cosa che più mi fa arrabbiare, è che Federico Moccia viene osannato come il regista di film per adolescenti!
Possibile che nessuno si renda conto di quanto questo tipo possa nuocere alle nuove generazioni.
E poi, porca miseria, già è difficile trovarsi un uomo decente, se poi ci si mettono anche le lolite a rompere le uova nel paniere, noi vecchie single che fine facciamo!!
Vade retro giovinetta!
 
posted by Sara Sidle at giovedì, gennaio 24, 2008 | Permalink | 33 comments
domenica, gennaio 20, 2008
Il boomerang
Forse tutti penseranno di essere nei miei panni, ma mi rendo conto che a volte sono davvero lesiva per me stessa.
Tanto per spiegarmi meglio, parto dall’inizio.
Nell’età adolescenziale sono sempre stata circondata da amiche, più o meno vicine, ma tutte con l’unico pensiero di quale ragazzo ci filava o meno.
Col crescere, l’apertura del mio negozio, e la rispettiva caduta negli inferi, tutta la cerchia di amiche si è piano piano dissolta.A parte naturalmente quelle vere!
Mi sono così accorta che nessuno aveva voglia di sentire le mie tristi vicende, e tantomeno rompersi le scatole stando intorno ad una ex ragazza spensierata e benestante.
E’ così che mi sono abituata a non parlare più di me, o almeno a non raccontare a nessuno i miei sentimenti, i miei desideri, le cose che mi accadono.
Ero stufa di vedere sguardi persi e, alla minima occasione, il discorso svoltare dai miei guai finanziari alle storie drammatiche amorose dei miei interlocutori.
Mi sono così impegnata nell’evitare agli altri tutto quello che mi riguardava e di parlare solo di sciocchezze o cose riferite alle stupidaggini giornaliere.
Questo però ha portato ad avere, a volte, argomenti limitati e di conseguenza, terribili silenzi.
Li odio e quando mi trovo in un attimo di pausa vado nel panico. E’ così che inizia la mia fustigazione..si, perché in quei momenti mi parte sempre la solita frase boomerang: ma a te come vanno le cose, raccontami.
E’ come se una diga si aprisse. Tutte le persone che mi trovo di fronte iniziano a parlare a ruota libera di se, della propria vita, relazioni, lavoro, guai e chi più ne ha più ne metta. Ed io lì, ad ascoltare con interesse.. si, perché oltretutto non riesco a staccare l’audio, mi sembra che si veda dalla mia espressione che non ascolto, mi vergogno e seguo con interesse tutti i discorsi che mi si rovesciano addosso.
Inizià così, per gli altri, l’abitudine di essere ascoltati e le poche volte che provo a dire io qualche fatto personale, l’occhio di chi ho davanti spazia nel vuoto e arriva sempre la stessa frase: ma senti…ma dimmi te…mah..
Un chissenefrega sarebbe lo stesso..
Oggi mi chiedo come mai i cazzi miei non fregano mai a nessuno. Certo, ora la vera Sara la devi voler scoprire, perché non sono più abituata ad aprirmi, ma sarebbe un sogno circondarmi di gente che insiste nel voler sapere di me, dei miei gusti, delle mie voglie, ma più che altro che non mi distrugge con quelle frasi laconiche ed evidentemente di disinteresse che ho sopracitato.
Lo stesso vale per i maschietti che ho incontrato, credo che troverò l’uomo della mia vita quando mi accorgerò che mi conosce come le sue tasche.
Forse è per questo che sono sola?
Comunque devo smetterla di chiedere degli altri, devo insistere a parlare di me.
Ma ora ditemi se anche a voi succede la stessa cosa….ehm..ma che per caso ho rilanciato il boomerang?
Naturalmente sto scherzando!
 
posted by Sara Sidle at domenica, gennaio 20, 2008 | Permalink | 30 comments
martedì, gennaio 15, 2008
Dove vai se la firma non ce l'hai?
Non sono un'amante delle ricerche, mi danno veramente poca fiducia, ma leggendo le notizie di Yahoo mi sono soffermata su questa.
Sembra infatti che i ricercatori della Stanford Graduate School of Business e del California Institute of Technology abbiano appurato che il prezzo condiziona il gusto del vino. Pare infatti che più il vino è caro più le persone si auto convincono della sua bontà.
Tutto questo per indicare come il marketing ed il prezzo possono influenzare il cervello umano.
Sibillina la frase di Baba Shiv, professore associato della Stanford Graduate School of Business, e uno degli autori dello studio: "Chi si occupa di marketing deve pensarci due volte ora come ora ad abbassare il prezzo (di un prodotto)".
La cosa è parecchio triste, perchè a parer mio il discorso andrebbe esteso per i vari beni di "lusso" che compriamo sempre più in massa. In primis, mi riferisco all'abbigliamento.
Non è una novità il fatto che gli abiti delle grandi marche vengano dati a produrre e confezionare a piccoli laboratori del sud e del centro Italia e magari dati in "appalto" ai cinesi.
E vogliamo ricordare lo scandalo dei palloni cuciti dai bambini asiatici per una grande marca sportiva? Palloni che molti di noi comprano in negozi a prezzi non certo economici.
Quando vado a comprare un prodotto e me lo fanno pagare fior di euro, trovo inammissibile che tu lo faccia cucire sotto-sotto prezzo a delle creature innocenti. Ma allora questo prezzo, da dove cavolo esce?
E così per la merce venduta dagli extracomunitari per strada. Ma chi lo dice che non siano gli stessi prodotti che compri in boutique?
Un tempo la frase tipo era: la roba di marca è certamente più buona, l'ho comprata una vita fa e sembra sempre nuova di zecca!.
Ecco, in questo caso, ritengo che la ricerca degli studiosi americani ci abbia preso in pieno.
Quando uscì la borsa "Pinko Bag", tutti rimasero affascinati da quella semplicissima borsettina di stoffa. Costava decisamente troppo per l'accessorio che era, e nessuno si poneva il pensiero che forse era confezionata da cinesi e che quelle vendute dai venditori per strada, altro non fossero che le medesime Bag che trovavamo dal negoziante.Solo magari uscite dal capannone di Prato senza nemmeno passare dalla ditta Pinko .
Non seguo le marche, forse lo facevo un tempo, quando le grandi firme erano quasi esclusivamente per persone dai trent'anni in su, e i nomi che contavano erano quei tre o quattro che ancora sono ai vertici della moda. Adesso tutti diventano stilisti e fanno scarpe, accessori, macchine, e chi più ne ha più ne metta.
Anche un drappo rosso fatto uscire da Dolce e Gabbana diventa trend, oggetto che magari senza l'appoggio del nome avrebbe fatto schifo un po' a tutti.
Forse l'avrete capito, ma sono contro "la targhetta ad ogni costo ed a ogni prezzo"(per vedere dove può arrivare la pazzia guardate qui!).
Tifo per i "venditori col borsone", tanto i capi sono gli stessi.
Almeno non contribuiamo a pagare un'altra barca a Cavalli ma sfamiamo una famiglia in più nel Senegal.
Non vorremmo tutti fare qualcosa per aiutare chi sta peggio?
 
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martedì, gennaio 08, 2008
Luci della ribalta
Proprio stasera mentre girottolavo per le reti arriva la chiamata di mia mamma che ci avverte di guardare la Rai 1.
"Ma non è la benzinaia, quella con Frizzi!" urla la Mariuccia tutta infervorata.
Ci sintonizziamo subito sulla rete e lì, con una espressione enigmatica e misteriosa vediamo lei, Sandra Stefanelli.
E' davvero una benzinaia ed ha il distributore distante qualche metro da casa mia.
Stava lì, ferma, con la cinepresa inchiodata addosso, al programma "I soliti ignoti-identità nascoste", arrivata al personaggio finale da indovinare per far vincere alla concorrente, ben settantamilaeuro!
Guardandola, con l'espressione sicura e gia svezzata alle telecamere mi sono chiesta cosa avrei fatto io in quella situazione. E come facesse ad avere tutta quella sfrontatezza!
Sono subito scoppiata a ridere, pensandomi di fronte al Frizzolone, con il mio viso celato da una indifferenza finta e costruita, e con davanti, nel pubblico Miss e la Betty.
No, sarebbe una missione impossibile.
Immagino le mie guanciotte che si gonfiano e il riso pronto a esplodere, la mia espressione demente in prima visione sulla Rai, sarebbe un evento meglio del discorso del Presidente a reti unificate.
Niente paura, non mi vedrete mai in tv, nemmeno per qualche caso di cronaca nera che ora vanno per la maggiore. Ma è proprio questo che mi incuriosisce, siamo davvero tutti attori?
Ma solo io penso inimmaginabile il fatto di farmi vedere dietro quel tanto agugnato schermo? Eppure arrivare alla tv è diventato il sogno di tutti, vuoi per i reality, i quiz, stare solo tra il pubblico. E sono tutti bravi! Quando ho visto la mia vicina sono rimasta sorpresa perchè ho sempre avuto la speranza che quelle persone così sicure di se, sveglie, e disinibite, fossero tutte comparse spacciate per gente comune. E invece mi sbagliavo.
Penso a me, sono una che se si emoziona fa pipì tre volte in un ora, se fossi in video, come farei? Dovrei fare le faccette, smorzare il mio toscano e arrotare le "c" e le "r", somigliando, a mio parere, alla brutta copia di Panariello quando vuol parlare in italiano senza accenti.
Come vi invidio, amanti del piccolo schermo, pronti alla battuta fissando la telecamera, e magari disposti anche a fare sesso in prima serata. Insegnatemi qualcosa, perchè mi sa che coi tempi che corrono, per pagare il mutuo o vai in tv oppure fai la mignotta.
Vorrei optare per la prima, perchè se per il video non sono portata, figuratevi per il marciapiede!












 
posted by Sara Sidle at martedì, gennaio 08, 2008 | Permalink | 31 comments
mercoledì, gennaio 02, 2008
Le pene infinite

Anche questa è fatta, il 2007 si è tolto dalle scatole ed ora siamo tutti in attesa di quello che ci riserverà l'anno a venire.
Una cosa non è assolutamente cambiata, le pene d'amore.
Ebbene si, perchè sono sempre più convinta che gli uomini abbiano una mentalità tutta diversa da quella di noi donzelle.
Ho già parlato di queste cose, ma tutte le volte provo a capirci qualcosa senza riuscirci.
Una cosa è certa, tutti cerchiamo qualcuno con cui dividere la nostra vita, alcuni cercano anche qualcosa di più, magari l'amore, ad altri basta un porto sicuro, ma tutti sognamo la vita divisa per due.
Ed è qui, che arriva il difficile. Anche per esperienza personale posso affermare che gli uomini in circolazione sono tutti impegnati, chi lo ammette, chi lo nasconde, ma le persone libere e "normali" sono ben poche!
Se un uomo, magari nello stesso letto e dopo aver fatto l'amore afferma. "io voglio bene alla mia fidanzata", che significato ha, se quella non sei tu. E dove cavolo sta questo benedettissimo bene?
Se un'altro, una mezz'oretta prima di baciarti viene fuori con un "io rispetto la mia ragazza" e tu sai benissimo che quella non sei tu! Ha un significato logico?
E noi donne, che cavolo ci stiamo a fare?
Insomma, passano gli anni ma il divario uomo/donna è sempre più alto, il rapporto sempre più difficile. Crescono le aspettative e calano i risultati. Quando ero ragazzetta aspettavo con ansia di crescere per avere rapporti maturi e credevo, nella mia beota innocenza, che con l'eta adulta i cervelli ed i cuori potessero battere più facilmente all'unisono. Ora, cresciuta e disillusa vorrei tornare alle passioni sconvolgenti dell'adolescenza. Quelle che non ti fanno pensare, dormire, che ti fanno credere che un bulletto di turno è l'uomo per tutta la vita.
Il 2008 è arrivato ma i discorsi che mi volano intorno sono quelli vecchi di dieci anni, pene d'amore per ragazzi invecchiati che non vogliono affrontare la maturità credendosi eterni Peter Pan.
Non so se esiste ancora l'amore per tutta la vita, dal canto mio vorrei tanto sperarlo, ma sembra quasi che dopo qualche anno la persona che si ha accanto puzzi, come fa il pesce dopo tre giorni..
Rimpiango tanto il mio amore brasiliano, la passione surreale che provavo, quell'odore sensuale che credevo fossi l'unica al mondo a sentire. Le notti ad aspettarlo, umiliata, magari, da una sua indifferenza in tutta la serata, ma disposta a dimenticare tutto per averlo con me. Allora qualsiasi cosa mi sembrava possibile, anche trasferirmi con lui dovunque volesse. Sembrava così semplice, allora..
Se oggi vivessi una situazione del genere non dormirei la notte pensando all'umiliazione, soffrirei questo amore e lo vivrei solo nel senso più negativo del termine, mentre allora no. Ero giovane, pazza di lui, incoscente e assolutamente felice di quel sentimento così strano e forse a senso unico.
Oggi ascolto le confidenze intorno a me e mi rendo conto che probabilmente gli uomini sono ancora come nel 1996, e noi donne, più vecchie, ma come la vostra Sara di allora. Quindi mi chiedo, festeggiamo l'avvento dell'anno nuovo, ma alla fine tutto il nostro mondo amoroso rimane sempre ancorato alla nostra indimenticata adolescenza.
Torna allora la vecchia domanda che tutti noi una volta nella vita ci siamo posti: troveremo davvero la nostra mezza mela?
Per quel che mi riguarda io, per ora, ho continuato a trovare solo il torsolo!




 
posted by Sara Sidle at mercoledì, gennaio 02, 2008 | Permalink | 47 comments