Leggendo il post di Paola Hewson, mi sono trovata a commentare quali sono i films che, vedendoli più volte, ti danno sempre le stesse emozioni. In questo periodo non potrei non dire le storie del "Commissario Montalbano".
Dire che amo questa serie potrebbe essere riduttivo, credo di averla vista completa, almeno tre volte. L'ultima visione, proprio in queste sere.
Dopo cena mi spaparanzo sul divano e fremo dall'emozione di inserire il dvd del mio amico Salvo.
Per sincerità, devo ammettere di amare molto anche chi interpreta il mio amato commissario, ovvero Luca Zingaretti, ma nessuno credo potrà smentirmi se dico che l'attore ha dato a Montalbano una caratteristica personale e inimitabile.
Da buona ignorantona, quale sempre mi definisco, ho la pecca di non aver letto mai i libri di Camilleri. So, però, che il commissario letterario è molto diverso dalla versione cinematografica. Camilleri lo descrive più anziano, coi capelli neri e baffi, un uomo metereopatico,che ama il turpiloquio, ma più che altro, stare e lavorare in solitudine.
Alla tv, invece il commissario è un uomo, si dal carattere non facile ed egoista, ma capace di slanci di generosità. Si avvale, inoltre, dell'aiuto della sua squadra, dall'amico Augello, a
l fidato Fazio, per finire all'inimitabile Catarella. Tutti del commissariato di Vigata, ma quasi sempre elementi secondari nello svolgimento delle indagini e nell'intuizione della soluzione del caso. Quasi due personaggi differenti, con qualche similitudine. E' per questo che ancora non mi sono decisa a leggere i libri di Camilleri. Ormai il mio Commissario Montalbano è quello di Zingaretti, e non voglio confondermi le idee con il protagonista del libro. Sarebbe come togliere l'identità ad un amico.
Bellissima idea, inoltre, quella di mescolare nella parlata qualche macchia di dialetto:Scanto, paura; Tinti, cattivo; Trasire, entrare: Taliare, guardare, e così via, una serie di parole che ci insegnano a conoscere, anche, un po' meglio la bellissima Sicilia.
Per concludere, rinnovo il mio amore al Commissario Montalbano, che, con tutti i suoi difetti, mi ha conquistata. E con lui, lodo i suoi colleghi, in particolare il simpaticissimo Catarella, vera perla comica della serie. Indimenticabili le sue entrate nell'ufficio del commissario, le sue congetture che portano quasi sempre a qualcosa, ma più che altro la sua memorabile parlata. Consiglio, ai pochi che non hanno mai visto la serie di darci un occhiata, magari lasciando da parte il protagonista letto nel libro di Camilleri. Credo che non rimarranno delusi.
Per quel che mi riguarda, se il commissariato con a capo Salvo e l'amico Mimì, esistessero davvero, inizierei a valutare l'idea di trasferirmi a Vigata. Non amo il mare, ma quello siciliano è bellissimo, e magari con la compagnia del burbero commissario, chissà, un giorno potrei anche amarlo.
Diciamocela tutta, lo amo già!