domenica, aprile 15, 2007
Pensa
Ascoltando la canzone di Fabrizio Moro "Pensa", mi sono chiesta quale è il mio livello di coraggio.
Non voglio parlare dell'affrontare la vita nel quotidiano, con i vari problemi lavorativi e affettivi. Su questo piano sono fiera di me, è forse l'unico lato nel quale mi piaccio.
La mia domanda era, più che altro, per capire se, di fronte a un effettivo pericolo o minaccia, avrei il coraggio di reagire.
Nella canzone si tocca il grave problema della mafia, dell'omertà, la paura di una ribellione giusta.
Pensa, prima di sparare, pensa.
Nella mia adolescenza, mi sono sempre posta, nei confronti delle persone del sud, sottomesse a regole non dettate dalla giustizia, in maniera piuttosto superficiale. Mi riusciva facile additare certi atteggiamenti di sottomissione come vigliaccheria, voglia di non voler cambiare le cose.
Ascolto le parole della canzone, e mi chiedo: avrei il coraggio di sfidare un sistema così radicato ed affidarmi alle istituzioni, alle forze dell'ordine?
Riuscirei ad abbattere quel muro di omertà che ho sempre denigrato?
Voglio essere sincera. Se abitassi in una paese del sud, come ne sentiamo tanti, in mano a clan, padrini e quant'altro, credo sarei terrorizzata. Guardo la trasmissione "Chi l'ha visto" e sempre più spesso ci racconta di ragazzi spariti nel nulla solo per aver corteggiato la ragazza sbagliata, per non essere nel posto giusto..
E se vedessi un delitto, parlerei?
Se vi capita, guardate il film "Il fuggiasco", con Daniele Liotti. Una storia vera. Un ragazzo si ritrova di fronte ad un cadavere. Fornisce la sua deposizione ma la polizia, non trovando altro colpevole, gli addossa l'omicidio. Questo pover'uomo è costretto a fuggire per anni, nascondendosi. Tutto per aver testimoniato solo quello che aveva visto.
Avrei il coraggio di imbarcarmi in un viaggio che non so dove mi porterebbe?
Voi, ve lo siete mai chiesto?
Ma senza fare i coraggiosi perchè magari sapete che è difficile che vi succeda.
Beh, a volte ci penso, e non so darmi una risposta, perchè spesso la paura e la vigliaccheria non mi permettono di rispondere a questo mio pensiero.
Cosa ci ha portato a cambiare così radicalmente il nostro modo di pensare? La mancanza di fiducia nelle istituzioni? Per quel che mi riguarda, si.
Ma poi continuo ad ascoltare "Pensa" ed allora mi sento piccina piccina.
Ora non esiste più solo il sud. La paura esiste ovunque, ci attanaglia. Come fare per rompere queste catene?
Ho voluto parlarne per onestà nei miei confronti e di quelli che hanno rischiato, ed hanno perso.

"Ci sono stati uomini che sono morti giovani
Ma consapevoli che le loro idee
Sarebbero rimaste nei secoli come parole iperbole
Intatte e reali come piccoli miracoli
Idee di uguaglianza idee di educazione
Contro ogni uomo che eserciti oppressione
Contro ogni suo simile contro chi è più debole
Contro chi sotterra la coscienza nel cemento"

Pensa.
 
posted by Sara Sidle at domenica, aprile 15, 2007 | Permalink |


20 Comments:


At 16 aprile, 2007, Blogger Robba12

Questa canzone spacca !!! nel senso che ci spacca l'animo e ci fa chiedere a noi stessi se facciamo davvero il possibile e se pensiamo davvero quando agiamo...

 

At 16 aprile, 2007, Anonymous Anonimo

Ho avuto una discussione con un mio caro amico che mi dava dell'ipocrita proprio perchè gli dicevo che "Io non starei zitto"...
Probabilmente morirei giovane....
Per dirti una stupidaggine, quando vidi il film sulla naia con D'apporto e Amendola dissi "Meno male che non ho fatto il militare...non sarei sopravvissuto un giorno...non sopporto ordini e soprusi".
Ciao !

 

At 16 aprile, 2007, Blogger gds75

oddio io la trovo un po retorica.
si il tema è ovviamente giusto e ovviamente condivisibile, ma la malavita è una scelta di vita, certo molto influenzata dalla cultura nella quale si cresce e molto più facile di una vita "virtuosa" ma pur sempre una scelta.
Io vivo a napoli, che per mano dei telegiornali è un posto più pericoloso di kabul e dove vi garantisco nei miei 32 anni la camorra non si è mai vista nella vita quotidiana.
Con questo non voglio dire che non ci sia anzi, il fatto che non la si vede nel quotidiano la rende un cancro ancora più mortale, eppure se si vuole si puo vivere come persone normali e dire con la propria quotidianità e il proprio essere "per bene" no a tutto ciò che è malavita!

 

At 16 aprile, 2007, Anonymous Anonimo

anche io trovo la canzone retorica.
Comunque sia, a parte questo, se sono arrivati a questi livelli,nel sud, ci sarà pure un motivo.
Oggi comunque credo sia impossibile tornare indietro.Anche perchè la mafia non spara quasi più. Ha la giacca, la cravatta e fa politica.

 

At 16 aprile, 2007, Anonymous Anonimo

Guarda, io penso che un certo tipo di coraggio capisci d'averlo solo dopo che la vita ti ha spinto ad usarlo.
Poi entrare nel discorso specifico della mafia e dell'omertà è difficile. Sinceramente non me la sento di additare questo e quello, soprattutto considerando che se si sono create certe situazioni è anche perchè la gente non si sente tutelata dalle istituzioni, che anzi, in molti casi, sono colluse con la malavita organizzata.
Ci sono poi degli eroi che trovano lo stesso la forza e il coraggio di sfidare un certo mondo. Ma sono eroi, appunto. Il resto è massa.
See ya!

 

At 16 aprile, 2007, Anonymous Anonimo

Ora farò la figura dell'ignorantona, ma la canzone "Pensa" non l'ho mai sentita attentamente. La sentivo via radio, ma senza mai soffermarmi sulle parole. Però è un bell'argomento di riflessione. Un baicoen Betta

 

At 16 aprile, 2007, Anonymous Anonimo

Pensa è veramente una bella canzone, perchè ti fa ..pensare! e questo post ne è giusto l'esempio.

 

At 16 aprile, 2007, Anonymous Anonimo

Tempo fa' dalle mie parti(in Campania) ho solo sentito lo sparo di una pistola, non ho visto chi è stato, nè la dinamica dell'accaduto, ma ho visto il corpo di un uomo riversato per strada. D'istinto ho chiamato subito i carabinieri, mi tremavano le gambe, vollero sapere il mio nome, il cognome e l'indirizzo. Si trattava di un agguato camorristico, sono stata per giorni con la paura che non fosse stata una buona idea quella di chiamare. Se si ha paura di fare una telefonata figuriamoci ad opporsi ad un sistema.

 

At 16 aprile, 2007, Anonymous Anonimo

Ciao Sara, tu hai ragione però ad esempio l'anno scorso in Sicilia avevano la possibilità di votare Rita Borsellino. Una persona sicuramente non collusa con la mafia. Non l'hanno fatto. E allora...
Guizzo
(dal Cile del web)

 

At 16 aprile, 2007, Blogger Avanguard

Bellissimo post. Sono domande non facile da farsi e alle quali poter rispondere. Credo però che il coraggio non debba essere per forza innato, soprattutto per quanto riguarda queste situazioni. Credo che lo si possa sviluppare attraverso una sorta di palestra di vita. Perchè il coraggio a volte riguarda piccole scelte che non attengono, appartentemente, a questioni di vita o di morta ma che nel lungo termine poi vanno a fare la differenza. E forse con un background del genere, sarebbe possibile applicare il coraggio anche in situazioni estreme. Forse, sempre e solo forse. Perchè dirlo con certezza non è possibile e sarebbe troppo comodo farlo se certe situazioni non le si è vissute. Quindi appoggio il tenore interrogativo del tuo post, è l'approccio più saggio :-)

 

At 16 aprile, 2007, Anonymous Anonimo

Quanto sento questa canzone io più che altro penso a quant'è figo Moro...

 

At 16 aprile, 2007, Anonymous Anonimo

Sara, io vivo per mia fortuna in un posto del sud dove si sta molto tranquilli.

Ma conosco posti in cui la gente ha paura di mettere un piede fuori dalla porta la sera. Altri posti dove ti uccidono per niente.

Quoto PaolaHewson, spesso è difficile alzare la testa. E le manifestazioni stile Locri non servono a niente, perchè poi una buona parte di gente in quel sistema ci sguazza dentro e ci sta bene. Ed in questo quoto Guizzo.

 

At 16 aprile, 2007, Anonymous Anonimo

E' la verità: parlare dall'esterno è sempre più facile che trovarsi nella situazione. Anch'io mi comportavo come te e la pensavo come te.
Il problema secondo me sta proprio nel fatto che le istituzioni in quei casi non esistono, sono assenti o del tutto colluse. E allora a quel punto ci sono poche alternative: andarsene o stare zitti.

 

At 16 aprile, 2007, Blogger Sara Sidle

Capitano, sentendola anche a me fa pensare, e molto..
Tomas,devo farti i miei complimenti per il tuo carattere e per il tuo coraggio. Io mi sento coraggiosa, ma credo che davanti certi eventi, mi bloccherei impietrita..
Gds, non la trovo retorica. Di certo è una canzone, e come dice Baglioni, non potrà mai cambiar la vita, ma ai tempi di oggi,invitare la gente a pensare prima di agire mi sembra la riflessione migliore. Poi non vorrei parlare di malavita solo riguardante il sud, la malavita con nomi diversi è dovunque, e dovunque si cerca di combatterla con la quotidianità e con l'essere persone per bene. Ma credo che non sempre basti solo questo..
Alice, facile parlare quando si sta in un'altro posto..A volte nelle situazioni si deve vedere anche le sfumature. E poi, perchè vedete la retorica in questa canzone? Davvero, non riesco a vederla, fatemi capire anche a me.
Robin, io credo che una buona parte la faccia le istituzioni carenti o inesistenti. Forse se le persone si sentissero protette non avrebbero tutta questa paura..
Betta, ascoltala, per me è davvero bella.
Carmen, grazie. Tutti hanno applaudito Cristicchi, io ho sempre preferito questa.Mi ha subito dato i brividi.
Paola, immagino la paura.Però hai preso in pieno la mia riflessione.
Guizzo, penserò male, ma non credo sia facile cambiare, una cultura, un modo di vivere, di pensare che esiste da una vita..Credo che sotto ci siano delle riflessioni più complesse, ma bada bene, è solo un mio parere.
Avanguard, in questi casi l'interrogativo è d'obbligo. Ho sempre pensato che parlare è un conto, trovarsi in certe situazioni è un altro.
Francy, Moro, bravissimo paroliere, ma bello no eh????
Net, con Paola sono d'accordo anch'io. Ma perchè pensi ci sguazzino in certe situazioni. Se volessero uscire, da chi sarebbero appoggiati? Ma intendo in modo concreto, non con le parole, la tv e cazzate varie. Anche se avesse vinto la Borsellino, credi davvero che le cose sarebbero cambiate così tanto?E ripeto, con l'appoggio di chi?
Signor Ponza, sono perfettamente concorde con te. Personalmente do tutta la colpa alle istituzioni inesistenti. L'appoggio per un cambiamento dovrebbe partire dalla giustizia, le forze dell'ordine e dallo stato. Ma come si può cambiare tutto ciò se il marcio è proprio dentro a tutto ciò!

 

At 17 aprile, 2007, Anonymous Anonimo

la mafia è salita anche al nord. E la repressione è stata dura.
Quindi, come vedi, la possibilità di estirparla, all'inizio, c'era. Evidentemente ha fatto comodo così, per molto tempo.
E' retorica perchè sono le solite parole, messe una di fianco all'altra, per strappare l'applauso. Niente di nuovo, sotto il sole. Una canzone furba.

 

At 19 aprile, 2007, Anonymous Anonimo

fa davvero riflettere questa canzone!!!

io sono una paurosa geneticamente non modificabile

 

At 19 aprile, 2007, Anonymous Anonimo

Cara Sara, la tua è una domanda molto difficile a cui rispondere! Nel profondo del mio animo c’è una voglia smisurata di giustizia per tutti, di uguaglianza, di pari opportunità.
Vorrei vedere ognuno impegnato coerentemente nel suo ruolo e professione senza dover calpestare la dignità e gli interessi del prossimo, mi piacerebbe vedere i prepotenti tutti rinchiusi in un gabbiotto dal quale non possano più nuocere a nessuno; quando vedo un’ingiustiza palese, mi bolle il sangue e, proprio per come sono, non riesco a star zitto, anche se questo comporta il crearsi dei “nemici”, sono fatto così e ne sono fiero.
Certo, davanti al problema di un’intera società che viene soggiogata da un sistema omertoso, reprimente e deprimente allo stesso momento, credo che il discorso diventi però un po’ diverso, nel senso che lì è SOLO l’unione che fa la forza.
Il sacrificio ed il coraggio di pochi aiuta poco a cambiare le cose, se non è la collettività a sentirle ed a volerle realmente! Certo, non è facile come bere un bicchier d’acqua. Pertanto, per come è adesso la situazione, non credo che avrei questa forza e questo coraggio per andare contro tutto e tutti in un sistema malavitoso così radicato; sono sincero!
Perciò…

PENSA!

Brava Saretta, bellissimo post!
Bacioni
Signo

 

At 19 aprile, 2007, Anonymous Anonimo

Su due piedi ti risponderei in maniera spavalda, ovvero che mai e poi mai potrei tacere se venissi a conoscenza di un delitto...
Ma poi bisogna trovarcisi dentro, con la paura di vendette trasversali e ripercussioni di ogni tipo.
Non lo so...

 

At 19 aprile, 2007, Blogger Morgan

Impossibile prevedere una reazione secondo me...

 

At 19 aprile, 2007, Anonymous Anonimo

Anche io tendo ad essere critica in merito alle situazioni che hai descritto...è un po difficile sapere come ci si potrebbe comportare...non so probabilmente vedendo la mia indole poco pacifica non riuscirei a rimanere molto tranquilla! Mah! Speriamo che in tanti "pensino"!